lilith

trio vocale

Lilith & Piccola Orchestra d'altri tempi

SWING ITALIANO

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Lorenza Baudo - ideazione, canto, voce recitante, arrangiamenti vocali

LILITH  (Lorenza Baudo, Andrea Santoni, Lavinia Topi): canto e voce recitante

Michele Makarovic - tromba, arrangiamenti strumentali

Andrea Coppini - sax, clarinetto

Dino Cocco Sabatino - chitarra

Daniele Baldi - basso

Daniele Bove - batteria

 

Dopo la Grande Guerra, dall'America arrivarono nuovi balli: in particolare, dagli Stati Uniti, il charleston, fortemente legato al jazz.

ll jazz: musica ritmica e sincopata che dai locali neri di New Orleans negli anni trenta si diffuse in  tutta Europa  attraverso il cinema americano. conquistò il pubblico italiano e fu boicottato dal regime fascista.

Il jazz: "(...) dilagava. Italianizzato, annacquato, clandestino, suonato da Gorni Kramer, cantato da Natalino Otto" e dal Trio Lescano. (...) "Lo swing negroide, la musica giudea, non divertiva soltanto Mussolini sr e Mussolini jr, ma l'intero paese, e continuò a divertirlo anche dopo le leggi razziali, e quando scoppiò la guerra." (da Diego Gabutti  - Italia Oggi, 10 luglio 2018)

Il jazz: neppure la violenta censura fascista riuscì a fermarlo, perché entrò nelle vite degli italiani grazie al cinema e alle nascenti case discografiche, conquistando tutti, anche negli anni a seguire, soprattutto a partire dalla nascita dei night club. 

 

Swing italiano, spettacolo a metà fra teatro e musica, racconta trenta anni di storia con le canzoni dell'epoca e fa immergere lo spettatore nell'atmosfera di quel periodo, raccontando della voglia di libertà di un popolo soffocato dal regime e della determinazione dei musicisti  bloccati dalla censura: talvolta questi ultimi non potettero che soccombere al potere, cadendo nell'oblio, ma più spesso, con tenacia e creatività, riuscirono a superare qualsiasi ostracismo.

Swing italiano racconta anche le vicende di vita di alcuni artisti attraverso aneddoti curiosi e poco conosciuti che riguardano i protagonisti della storia musicale dagli anni 30 agli anni 50, come le sorelle Lescano, Gorni Kramer, Pippo Barzizza, Natalino Otto e Fred Buscaglione. 

Tutto questo  - e tanto altro - Swing italiano lo racconta  con leggerezza,  con forza,  con amarezza e con ironia, sia attraverso le storie dei principali interpreti di quel periodo, sia attraverso le canzoni che hanno accompagnato la vita ed i ricordi di migliaia di persone per almeno due generazioni.

Tulipan, Ho un sassolino nella scarpa, Il pinguino innamorato,  Pippo non lo sa, Conosci mia cugina, Sotto il cielo dei bars,  Eri piccola e Spaghetti a Detroit sono solo alcuni dei brani che ci condurranno in questo viaggio alla scoperta dello Swing italiano. 

 

 

 

Swing italiano, oltre alle formule teatrale/lezione concerto, è disponibile anche in forma di solo concerto.   

Lilith & Apocrifa Orchestra

TRIBUTO A FABRIZIO DE ANDRE'

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L'APOCRIFA ORCHESTRA (Riccardo Nucci, Paolo Batistini, Paolo "Cella" Cellini, Francesco Cerii, Alessandro "Zibo" Di Maio, Riccardo Butelli) propone una rivisitazione delle canzoni di Faber, spaziando in generi musicali diversi (il jazz, il rock, il progressive, il folk e il liscio) e lo fa con creatività, arrangiamenti coinvolgenti al servizio delle parole che il cantautore ha rinchiuso nella propria musica per regalargli vita nuova. L’intesa che si respira nei live tra i musicisti dell’Apocrifa danno all’esibizione un valore da godere dalla prima all’ultima nota che coinvolge lo spettatore in un percorso musicale ed emotivo unico nel suo genere.

Insieme al TRIO VOCALE LILITH (Lorenza Baudo, Andrea Santoni, Lavinia Topi), lo spettacolo si arricchisce di nuove sonorità e colori vocali, divenendo ancor più coinvolgente ed emozionante.

 

a l t r i   p r o g e t t i

RASENNA ECHOES

E’ un progetto di ricerca musicale, canto e danza che da vita a più tipologie di performance. Nasce come espressione artistica divulgativa di una proposta più ampia chiamata “Archeologia Sonora Sperimentale”, che promuove la cultura musicale del mondo antico partendo dalla ricostruzione artigianale degli strumenti musicali come risultato della combinazione dello studio dellʼiconografia antica, della bibliografia specializzata e la visione diretta di alcuni reperti. Nasce così dalle varie esperienze incrociate di professionisti del settore archeologico, musicale e della danza, il gruppo Rasenna Echoes, dedicato agli Etruschi. 

VIENI, OH FUFLUNS

Musica, canti e danze dal mondo etrusco.

Francesco Landucci: musicista e ricostruttore degli strumenti musicali etruschi

Cinzia Murolo: etruscologa autrice e ideatrice dei testi

Francesca Angotti  ballerina e insegnante di danza

Lorenza Baudo: cantante e docente di canto

 

Si tratta di uno spettacolo di canti immaginari pensati in un contesto simposiaco etrusco, con branisu vari temi, dove il dio del vino e dell'irrazionalità ha un ruolo chiave. Pur non avendo infatti alcun documento scritto che possa permettere attualmente una ricostruzione fedele della musica degli Etruschi, né testi che ci parlino dei contenuti dei loro canti, tuttavia con questa performance si è cercato di ricreare l'atmosfera di un banchetto etrusco basandosi sui rinvenimenti archeologici e sulle le numerose immagini arrivate fino a noi. I testi sono cantati in italiano ed anche con la suggestione sonora della lingua etrusca, grazie alla magistrale interpretazione canora, con una scelta di parole evocative che hanno un preciso rimando al contenuto del canto. L'introduzione archeologica approfondisce i singoli temi spiegandone l'origine contribuendo così alla divulgazione di alcuni aspetti del mondo etrusco alla luce dei recenti studi. "Vieni, oh Fufluns, con noi a brindare!” è inoltre una performance in cui vengono utilizzati strumenti musicali ricostruiti seguendo l’iconografia dell’epoca, grazie ad una ricerca ormai decennale nel settore, coadiuvata dai maggiori esperti nel settore della musica antica. In più un preciso ed accurato studio sui movimenti della danza, estrapolati dalle varie raffigurazioni giunte a noi, dà un ulteriore arricchimento culturale inerente a questo straordinario popolo legato in maniera forte a musica e danza. Lo spettatore viene a trovarsi così immerso in un'atmosfera di festa, dalla preparazione del banchetto, all'inno a Fufluns, al canto d'amore, a quello politico.

L'ESSENZA DELLA DEA TURAN

Profumi e incensi tra musica, canti e danze degli Etruschi

 

Spettacolo multisensoriale.

Francesco Landucci: musicista e ricostruttore degli strumenti musicali antichi

Cinzia Murolo: etruscologa autrice del testo e ideatrice del laboratorio olfattivo

Francesca Angotti : ballerina e insegnante di danza

Lorenza Baudo: cantante e docente di canto

 

Nel mondo antico musica e profumi erano intimamente legati. Gli Etruschi non fecero eccezione, anzi, le fonti ci dicono che fra tutti i popoli proprio loro eccellevano in questa pratica. Gli autori antichi ci tramandano come con la musica gli Etruschi scandisse praticamente tutte le attività quotidiane. Col suono della cetra, del lyra, degli auloi e altri strumenti si accompagnava

ogni gesto. Purtroppo però non ci è arrivato nessun documento scritto o notazione musicale che ci possa illuminare sui modi in cui i musicisti etruschi, per lo più professionisti, suonassero i loro strumenti.  Legata alla musica erano anche la recitazione e il canto e la danza. Purtroppo anche di questi antichi testi dei Rasna, al pari degli spartiti, niente è giunto sino a noi, ma alcune testimonianze più consistenti con quelle del Liber Linteus presuppongono un certo ritmo e musicalità.

Musica e canti e danze venivano impiegati nelle cerimonie rituali e sacrificali. In essi si utilizzavano erbe aromatiche e incensi. Così, come la musica e il canto si propagava nell'etere raggiungendo così gli Dei, allo stesso modo le essenze bruciate si spandevano nell'aria arrivando fino alle divinità. Si pensava infatti che sia la musica che i profumi (dal latino perfumum "attraverso il fumo") arrivassero fino agli Dei che li gradivano entrambi. 

I nostri musei etruschi sono pieni dei contenitori di unguenti e olii profumati, che venivano seppelliti assieme ai defunti: sono gli aryballoi, gli alabastra corinzi e etrusco-corinzi, unguentari in pasta vitrea e contenitori in bucchero. Contenevano sostanze profumate non solo per la cosmesi quotidiana, per la sposa, ma anche per la preparazione della salma e per gli ultimi riti prima della tumulazione. Per gli Etruschi quindi, i riti religiosi erano un momento di condivisione con gli Dei, attraverso appunto la musica, la parola e gli odori.

SpumaStella

MUSICA VOCALE ANALCOLIca

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 Le SpumaStella - ovvero Carla Baldini, Lorenza Baudo e Laura Pica - propongono un tuffo a ritmo di swing nella prima parte del Novecento.

Sulle orme dei grandi trii vocali (Trio Lescano, Andrews Sisters, Boswell Sisters, Chordettes) le SpumaStella reinterpretano con gusto ed un pizzico di ironia alcune delle canzoni che hanno caratterizzato tre decadi di musica italiana ed americana, dagli anni '30 ai '50: da "Il pinguino innamorato" a "Maramao perché sei morto", da "Mr. Sandman" a "Java Jive".

Il trio si distingue per l'amalgama delle voci ed i curatissimi arrangiamenti, eseguiti con l'accompagnamento del funambolico Paolo Batistini alla chitarra.

Un progetto piacevole e fuori dagli schemi di "Musica vocale analcoolica, a base di zucchero ed erbe aromatiche": non appena la fusione delle tre voci in armonia viene carezzata dal tocco della chitarra, ci si ritrova in un fumoso salottino degli inizi del secolo scorso, coccolati dal suono di un grammofono, per un viaggio a ritroso nel tempo che non mancherà di stupire.

 

VIDEO: Il est né le divin enfant